A spasso con Bruno
Io amo andare in bicicletta. Non grandi salite o impervie discese: abito a Cuneo, dove tutto è più o meno piatto e lineare allo stesso modo, per cui mi aggiro tra le strade sterrate e le bialere (nessuno mi convincerà mai a chiamarle bealere!) che fanno da cornice ai campi coltivati. Sono abituata a osservare il cambio delle stagioni, il grano che imbiondisce, il mais che cresce, il primo e poi il secondo e anche il terzo taglio del fieno. Per esempio, in questi giorni ci sono campi illuminati dai fiori degli zucchini gialli come lampadine tra cui si aggirano i gruppi di raccoglitori stagionali.
Per cui, dicevo, sono abituata a vedere campi coltivati che cambiano aspetto con il susseguirsi dei giorni, per questo visitare L’Orto del Pian Bosco, accompagnata dal titolare Andrea Giaccardi, mi ha tenuto con la bocca aperta come un tonno per ogni minuto in cui sono stata tra le serre e le coltivazioni di questa stupefacente azienda di Fossano: uno dei luoghi meravigliosi in cui mi conduce Bruno Chionetti. Entusiasta accompagnatore d’eccezione, mio figlio Giacomo, per tutti Jack, insieme a Giulia.
Dopo dieci metri e cento parole ti accorgi che i concetti“biologico” e “agriturismo” hanno significati molto diversi a seconda di chi li pronuncia e di chi li mette in pratica.
Perché qui ogni campo è delimitato da siepi in modo che funzionino da protezione alle coltivazioni, forniscano riparo dai venti e dalle temperature troppo alte o troppo basse; che la natura sia integrata, l’ecosistema rispettato, offrendo dimora alla fauna e soprattutto agli uccelli che ci hanno tenuto compagnia in ogni secondo.
Perché nello stesso appezzamento convivono “in simbiosi” diverse coltivazioni in modo che una sia di sostegno all’altra e perché le monocolture intensive sono ciò che di più lontano esiste dal concetto di naturale e biologico.
Perché ogni serra è colorata di fiori e non per questioni estetiche, che comunque avrebbero il loro perché, ma per consentire il lavoro agli insetti impollinatori, utili alle coltivazioni e all’equilibrio della natura.
Perché i bacini utilizzati per l’irrigazione sono uno spettacolo di vegetazione. Tu li guardi e ti chiedi: ma le zanzare? E in quel momento vedi saltare una rana, poi due, poi tre e capisci che per qualcuno le zanzare sono “cosa buona” e tra quelle canne e ninfee si è riprodottoun sistema di vita perfetto.
Perché i gusci delle nocciole coltivate un po’ più in là si confondono con le zolle di terra ai piedi di zucchini e pomodori e non soltanto nel campo sperimentale di cui si occupa l’università di Pollenzo.
Perché ti raccontano che da decenni accudiscono le sementi dei peperoni che coltivava il nonno di Andrea, un peperone Cuneo eccezionale ed è fondamentale che la genetica sia salvaguardata.
Perché molte di queste meraviglie arrivano nel laboratorio attiguo ai campi per diventare giardiniere, composte, marmellate, chutney, passata di pomodoro (che siccome è meravigliosa, finisce prima di un battito di ciglia!). Buone come di raro si assaggiano.
Perché alla fine tanta attenzione e tanta cura si traducono in esplosioni di gusto e di profumi così intensi che vorresti che tutto il mondo iniziasse a coltivare come si coltiva nell’Orto del Pian Bosco.
L’ORTO DEL PIAN BOSCO
di Giaccardi Andrea
Via Trinità, 4 (Loreto)
12045 Fossano (CN)
Andrea 347 1601986
Irene 333 1414535
Manuela 349 4002969
ORARIO NEGOZIO
dal lunedì al sabato 9 – 12.30
Pomeriggio dal giovedi al sabato 15 – 19