Essendo io per niente fisionomista e distratta a livello patologico, ho difficoltà a ricordare i visi. Mi è già successo di non riconoscere persino persone che frequento abitualmente. Quindi, per evitare brutte figure, mi affido più alle sensazioni e alle emozioni che mi suscita chi incontro.
Ho conosciuto Natale Giunta durante la Prova del cuoco, condotto da Elisa Isoardi e nella mia testa bislacca, Natale si identifica con il suo eccezionale dinamismo. Non ho mai incontrato nessuno più instancabile, capace di sopravvivere a orari che ucciderebbero qualunque altro essere umano e, al tempo stesso, sempre disponibile. E con la sua risata. Una bella risata sincera che gli fa socchiudere gli occhi.
Ora che ho letto “Io non ci sto” ho capito quanto gli sia costato riconquistare quella risata, quanto gli ultimi anni abbiano pesato su di lui, sulla sua vita e sulla sua serenità. E solo qualcuno con la sua tenacia inossidabile avrebbe potuto riappropriarsene.
Era il 2012 e Giunta, appena trentenne, a Palermo aveva messo in piedi dal nulla un’impresa di altissimo livello nel settore della ristorazione e del catering. Tanta voglia di lavorare e altrettanta di crescere che di colpo si trovano a fare i conti con tre personaggi che si presentano nel suo ufficio. La sua azienda “non è a posto”, gli dicono. Gli ci vuole un attimo per capire che non stanno parlando di incarti e di burocrazia, ma del “pizzo”. Natale non ha esitazioni. Li denuncia. E quello che dovrebbe essere il sacrosanto dovere di un cittadino, diventa un peso inaudito da sopportare da solo: non può dire niente a nessuno. Una scelta difficile che nel corso degli anni successivi a quel giorno maledetto va a discapito della sua vita, della sua libertà, del suo lavoro. Della sua risata. Che si è spenta.
“Io non ci sto” è un libro che ti scivola tra le dita, su cui bisogna concentrarsi per pensare che non è un romanzo, ma la vita vera di un giovane chef talentuoso che ha rischiato tutto, che ha pensato di aver perso la sua battaglia, quando tutti gli hanno girato le spalle perché ha fatto una scelta che lui riteneva giusta e doverosa. Ma quando tutto sembra perduto, ancora una volta gli arriva in soccorso il suo carattere agguerrito, la sua tenacia: Natale si guarda allo specchio e sceglie di non mollare, di tirare avanti, di tornare a far sentire la sua voce, la sua cucina e la sua risata.
Ho scelto di rialzarmi con forza, coraggio e anche tanta fatica. Dio sa le notti insonni, le tensioni, la paura che ho vissuto. Ma se sai rialzarti, scrollarti di dosso la polvere e far risplendere quello che sei e che hai realizzato, allora hai vinto.
Non si può non leggere questo libro. Fidatevi.
IO NON CI STO. Il coraggio di un uomo contro la mafia. NATALE GIUNTA con Angelica Amodei. Rai Libri 220 pagine. 18 euro