Se non fosse stato per la bella iniziativa ideata da Lisa Luzzi e Luisa Diaco, Autori a Confronto, mi sarei persa “Porcellana” e sarebbe stato un peccato davvero.
Ecco di cosa si tratta: Lisa ha radunato intorno a sé un bel numero di autori emergenti in cui ognuno sceglie il libro di un altro. Lo legge e lo recensisce.
Lo ammetto. È una situazione che mi vede in difficoltà, perché se mi scappa da ridere a definirmi “autrice”, figuriamoci a classificami come “emergente”. I miei dati anagrafici si stanno sbellicando.
Ma tant’è, chi mi conosce sa che mai mi fermerei di fronte a tali quisquilie, per cui con molta curiosità ho letto tutte le sinossi dei miei colleghi “emergenti”, ma quando lo sguardo è caduto sulle parole “porcellana” e “romanzo storico” non ho più proseguito. Li amo entrambi.
È così che ho conosciuto Maria Enea e il suo “Porcellana”, un romanzo inaspettato e originale. Molto ben scritto.
Protagonisti indiscussi: la porcellana, l’alchimia e una donna, Osmolinda. Un nome curioso, legato al fenomeno chimico fisico di “diffusione tra due elementi”, un nome che le segna il destino, perché lei, figlia di un alchimista, diventa, a dispetto delle regole seicentesche, ella stessa alchimista. La migliore dei suoi tempi. Migliore del padre e migliore del marito, che non gradisce.
La sua storia si incrocia con quella di un altro alchimista, Bottger, che a Dresda, alla corte del Principe elettore di Sassonia, circa un secolo dopo, sta disperatamente cercando la formula per produrre la Porcellana. In fondo sarebbe stata di gran lunga più remunerativa, oltre che più realistica, della trasformazione dei metalli poveri in oro, della ricerca della pietra filosofale e dell’elisir di lunga vita.
In un gioco di specchi e di salti temporali, Maria Enea ci accompagna nel mondo misterioso dell’alchimia, con le sue regole e i suoi riti affascinanti, mescolando sapientemente storia e fantasia. Se Osmolinda è un personaggio inventato, lo stesso non può dirsi di Bottger che è realmente esistito e, anche se non si sa quanto abbia contribuito alla realizzazione della Porcellana occidentale, di certo il nome di Dresda e Meissen ancora oggi significano splendidi manufatti.
Si vede che l’autrice ha a cuore le vicende della sua protagonista che cerca, a fatica di emergere in un mondo maschile. Un mondo che le causa sofferenza, ma contro cui la sua anima, alla fine vincerà.
E vince anche Maria Enea, con la sua bella penna e la sua sensibilità.
Porcellana di Maria Enea. Edizioni 0111 > http://Porcellana https://www.amazon.it/dp/8893704005/ref=cm_sw_r_cp_api_glt_i_XMCMCC6P4M08RZA3MN26